Durante i miei
corsi per pizzaioli , la domanda ricorrente, non solo dei partecipanti
ma soprattutto dei gestori che mi ospitavano era: “ ….ma si riesce a preparare
in pizzeria un impasto per pizza con pastamadre, si hanno i tempi per rinfrescarla per poi
inserirla nell’impasto finale? Io
rispondevo: “ ….perché no”. Soprattutto se si è certi della riuscita di un
prodotto pizza che si distingue per fragranza e
sapori accentuati. Preparare un impasto con pastamadre, utilizzando, tra
l’altro farine di tipo 1, macinate a
pietra e con una lievi-maturazione di 48 ore, vuol dire creare i presupposti
per un prodotto finale sicuramente più digeribile, più ricco sotto il profilo
aromatico dello stesso ma preparato con lievito naturale.
Ero certo delle mie
convinzioni e lo sono ancora di più in questi giorni, dove, finalmente,
realizzo uno dei miei sogni: far mangiare la mia pizza con pastamadre, non solo
ad amici e parenti, ma ad un pubblico più numeroso.
Ad inizio agosto ho conosciuto Francesco, il gestore del
locale Villa Giovanna ad Ottaviano che ha subito sposato il mio progetto:
stravolgere il modo d’intendere la pizzeria, non più il solo pizzaiolo addetto
alla preparazione dell’impasto e, quindi, alla farcitura e cottura, ma in
aggiunta una figura che si occupasse di curare la sezione IMPASTI e introdurre
nel ciclo l’uso della pastamadre come agente lievitante. In questi giorni le
persone che stanno assaggiando il mio impasto a Villa Giovanna realizzano che
hanno tra le mani e quindi al palato una pasta diversa, più scioglievole, più
leggera; è quanto emerge dalle risposte che danno quando viene chiesto loro che
sensazione hanno provato durante il consumo della pizza.